RACCOGLIERE ERBE anche in autunno

Cosa sono le cosiddette erbe di campo?

Estratto dal modulo primaverile sull’erboristeria pratica e alimentare

  • Specie di piante annuali o pluriennali di diverse famiglia: asteraceae malvaceae, brassicaceae, liliaceae, ecc.
  • Oltre ai nomi botanici in latino hanno nomi popolari (GRUGNI, CACCIALEPRE, PISCIALETTO, ASPRAGGINE) che esprimono attraverso il suono o l’immagine il loro significato in cucina o come rimedio popolare. I nomi variano secondo i luoghi e le regioni.
  • Le piante del primo periodo sono spesso a forma di rosetta, perché riformandosi dalla radice creano delle cosiddette ROSETTE BASALI. Più avanti la pianta si innalza sul fusto e va verso il fiore.
  • Spuntano nel periodo tra fine febbraio e inizio aprile, alcune sono commestibili per tutta la stagione vegetativa, altre no. Molte specie ricompaiono in autunno, con le piogge.

 Come si raccolgono e conservano?

  • Si raccolgono lontane da fonti di inquinamento,
  • in giorni intorno alla luna piena hanno più succhi,
  • intorno alla luna nuova sono più amare e hanno più profumo.
  • Si mondano togliendo foglie secche, terra e insetti e si conservano meglio insieme alla radice in sacchetti di carta o tela o scodelle di ceramica o vetro con un panno umido senza lavarle.

Come si usano?

  • In cucina: fresche, cotte, stufate, in frittata, come condimento e per decorazione
  • In fitoterapia: come pianta medicinale per uso interno ed esterno (mai “fai da te”! rivolgiti al tuo erborista di fiducia e al medico in caso di malattia)
  • In cosmesi: come pianta cosmetica, per lozioni, oleoliti, impacchi

 Cosa raccogliamo

  • Le FOGLIE delle prime erbe ad uso alimentare (“erbe mangerecce”), tra cui cicoria, tarassaco, ortica, malva, radicchio selvatico, valerianella, pimpinella, (sanguisorba minor), margheritina (bellis perennis), specie della famiglia delle asteraceae che formano rosette basali che hanno nomi locali (“aspraggine”, “girasole”, “pimpinella”, “recchie di lepre”, “lattaiola”, “caccialepre” e molte altre. Spesso le denominazioni locali non corrispondono ai nomi botanici (es. pimpinella) e variano molto da zona a zona.
  • I FIORI come violetta, bellis, prugnolo, calendula selvatica, tarassaco, sambuco, primula veris, per condire e guarnire ma anche per trasformarli in sciroppi, liquori, unguenti.
  • I FUSTI
  • I TURIONI (asparagi)
  • I BULBI (lampascione)
  • le gemme

Come agiscono sull’organismo dell’uomo*

Azione“depurativa” dell’organismo (eliminazione tossine)

  • colagoga
  • diuretica
  • stimolante dei processi metabolici
  • mettono appetito in convalescenza o periodi di stress
  • aiutano l’assimilazione delle sostanze nutritive (ferro..)
  • hanno enzimi per la digestione dei grassi
  • rafforzano polmoni, stomaco e milza
  • drenano fegato e reni
  • migliorano la viscosità del sangue
  • fegato importante x sistema ormonale, la coagulazione, termoregolazione, umore!!
  • e quindi sono…antidepressive!

 Le piante spontanee commestibili solitamente fanno parte dei cosiddetti AMARI TONICI In generale le piante amare aromatiche agiscono sulla digestione, sulla pelle e gli organi emuntori,sul sistema nervoso e sensoriale.

 Cosa contengono:

vitamine (in particolare A e C), proteine, minerali, oligoelementi, clorofilla, mucillagini, acidi organici, enzimi, zuccheri. Come per le piante medicinali, ogni erba selvatica possiede il proprio particolare fitocomplesso, ovvero una combinazione di sostanze attive che ne caratterizza l’azione sugli organi emuntori (pelle, reni, fegato, intestino) in primavera.

KARIN MECOZZI, erborista www.karinmecozzi.com

  • Bibliografia: Karin Mecozzi, Ars herbaria, piante medicinali nel respiro dell’anno. Editrice Natura e Cultura, 2012 – Atlante dei prodotti tipici “Le erbe” di Picchi e Pierroni, Agra Editrice, 2005
  • Fabio Taffetani: Rugni, speragne e crispigne, 2005, (Fondazione cassa di risparmio della Prov. di MC)

* le indicazioni sull’organismo NON sostituiscono la diagnosi medica. Se usate le erbe di campo con parsimonia, come alimenti, sono adatte a grandi e piccini. In caso di malattie croniche o acute, no al “Fai da te”, qundi non usatele come rimedi senza chiedere consiglio alla vostra erborista e al vostro medico di fiducia. Le erbe dicono grazie!