Avvento, l’inversione delle forze


Fa silenzio e osserva il cambiamento, nelle notti d’inverno cresce tanto pane” F.W. Weber (1813-1894)


Ciò che oggi conosciamo come Avvento, insieme alle sue usanze, la corona d’Avvento e il calendario dell’Avvento, ha una tradizione antica. Nella forma attuale, a partire dal 1 dicembre fino a Natale, si festeggia da un centinaio di anni. In passato, l’Avvento (in latino “adventus”, arrivo) durava ben quaranta giorni, dall’11 novembre (San Martino) a Natale, e in molti luoghi si praticava il digiuno. Questo intervallo di quaranta giorni o sei settimane tra due importanti festività si ripete più volte nell’anno solare, come momento di preparazione al cambiamento. Possiamo ipotizzare che abbia origini in esperienze più primordiali e immediate, legate ai processi della vita stessa.

Ruscus aculeatus L. (Liliaceae)

Un tempo, il passaggio dall’autunno all’inverno era considerato una vera e propria soglia, e l’inizio dell’inverno era fissato nel giorno di Sant’Andrea (30.11.), giorno oracolare. In questi brevi giorni di fine novembre fa piuttosto freddo, e al mattino ci svegliamo con le vette innevate. Infatti, non dovrebbe fare troppo caldo in questo periodo, perché “se la linfa di betulla scorre ancora il giorno di San Nicola, l’inverno non avrà forza”. Le forze del gelo portano ordine negli eterni processi vegetativi. Il periodo di dormienza invernale e l’impulso del freddo sono essenziali per molte specie vegetali nel paesaggio, pensiamo alle piante da frutto della famiglia delle Rosaceae come mele, pere, susine e albicocche. Mentre all’esterno il clima diventa sempre più ostile, sottoterra avviene qualcosa di inspiegabile, un processo che l’uomo antico presagiva e rappresentava proprio attraverso la ritualità dell’Avvento: avviene una inversione di forze. La linfa degli alberi, per poche settimane “dormiente”, si muove anche se impercettibilmente fin dal giorno di Santa Lucia (13 dicembre), la portatrice di luce, e la Terra – il nostro meraviglioso globo blu – intorno al Solstizio invernale è pronta ad accogliere il più grande dei doni, la nascita del Salvatore.

Ricette di erboristeria nel respiro dell’anno

Punch dell’Avvento alla rosa canina (per 4 persone)
Alla mattina copri 4 cucchiaini di rosa canina essiccata oppure una manciata di cinorrodi freschi con1 l di acqua, fa riposare per tutta la giornata. Porta a ebollizione con mezzo baccello di vaniglia, un pezzetto di corteccia di cannella, 4 chiodi di garofano e la scorza di mezza arancia, lascia in infusione per 20 minuti. Filtra, aggiungi 1 cucchiaino di miele e 1 cucchiaio di liquore al prugnolo (o rum) ad ogni tazza e versa l’infuso caldo alla rosa canina mescolando con cura. Servi con biscottini al pan pepato e anelli di frutta secca.

Felice Avvento alle mie lettrici e lettori!

„Sei still und habe des Wandels Acht:
Es wächst viel Brot in der Winternacht
“ (Friedrich Wilhelm Weber)

Was wir heute als Advent kennen samt seinen Bräuchen, den Adventskranz und den Adventskalender, hat zwar eine alte Tradition, wird aber eigentlich erst seit ungefähr hundert Jahren so gefeiert wie heute. Früher dauerte der Advent – lateinisch: „adventus“, Ankunft – gut vierzig Tage, vom 11. November bis Weihnachten, und vielerorts wurde dabei gefastet. Diese Spanne von vierzig Tagen bzw. sechs Wochen zwischen zwei wichtigen Festtagen kommt im Kalenderjahr immer wieder vor, als Zeit der Vorbereitung und Umstellung. Man kann davon ausgehen, dass sie in einer ursprünglicheren, unmittelbareren Erfahrung der Lebensprozesse wurzelt.

Der Übergang vom Herbst zum Winter galt einst als Schwelle, und den Winteranfang setzte man an den Hl. Andreastag (30.11.), einem „Lostag“ (Orakeltag). Es wird jetzt früh dunkel und ziemlich kalt, am Morgen überraschen die ersten Schneefälle. Auf keinem Fall darf es in dieser Zeit zu warm sein, denn „fließt zu St. Nikolaus noch der Birkensaft, dann kriegt der Winter keine Kraft!“.

Die Zeit der Winterruhe und ein gewisser Kälteimpuls sind für viele Pflanzenarten in Europa unerlässlich. Aber während es draußen immer ungemütlicher wird, beginnt unter der Erde der Umkehrungsprozess. Kälte und Eis durchdringen zwar die Pflanzenwelt, jedoch fangen die Baumsäfte nach dem Tag der Hl. Lucia (13.12.), der Lichtträgerin, bereits wieder an, wenn auch unmerklich, sich zu regen.

Die Erde – dieser wunderbare, blaue Globus- bereitet sich in den Tagen der Wintersonnenwende vor, um das Größte aller Geschenke zu empfangen, die Erdengeburt unseres Heilands.

Kräuterrezept im Jahreslauf:

Adventspunsch mit Hagebutten und Schlehen (für 4 Personen)

4 Teelöffel Hagebutten in 1 l Wasser ansetzen (möglichst einen Tag lang ziehen lassen), mit einer halben Vanilleschote, einem Stück Zimtrinde, 4 Gewürznelken und der Schale einer halben Orange kurz aufkochen, 20 Minuten ziehen lassen. In jede Tasse 1 Esslöffel Schlehensirup, Schlehenlikör, Rum oder Honig geben und mit dem heißen Hagebuttentee aufgießen, mit Lebkuchenkeksen und getrockneten Fruchtschnitten servieren.

All meinen Leserinnen und Lesern einen frohen Advent!

Da/Aus: Karin Mecozzi, Naturbilder im Jahreslauf, Sternenkalender 2017 Verlag am Goetheanum