Il Calendario dell’Avvento erboristico, un’idea per avvicinarti al mondo delle piante medicinali insieme all’erborista. Pubblicherò brevissimi “quadretti dell’Avvento” che ti guidano verso una pianta, un aroma, un estratto particolare, con appunti, notizie botaniche, riflessioni, alchimie e preparazioni nel ritmo del mese. Per giungere al Santo Natale con il cuore pieno di erbe! ……………….partiamo!
Giovedì 5 dicembre 2024 TAGETE (Tagetes spp.)
Il tagete fa parte della grande famiglia delle Asteraceae ed è originario del Messico. Le 50 specie diffuse in tutto il mondo vengono usate come piante ornamentali, medicinali e aromatiche. Il nome botanico deriva da “Tages”, la divinità etrusca che apparve ad un agricoltore uscendo da una zolla di terra. Egli insegnava l’arte dell’aruspicina, l’esame del fegato (!) e delle viscere a scopo oracolare. La pianta ha foglie lucide e pennate dall’odore aromatico e fiori a capolino. Coltivata nell’orto, tra le file di verdure, allontana i nematodi e può essere usata in tisana concentrata come antifungino e contro l’oidio. I fiori sono ricchi di luteina, un carotenoide utilizzato in cosmesi e per tingere di giallo i tessuti naturali. La luteina è preziosa per la vista, esalta l’acutezza visiva diurna e protegge contro l’abbagliamento delle luci notturne migliorando l’adattamento al buio. Per sostenere la tua forza visiva prepara un infuso a bassa temperatura (scalda l’acqua non oltre 70 gradi) con la miscela dei seguenti fiori essiccati: Tagetes patula, Helichrysum italicum, Cyanus segetum, Calendula officinalis, lascia in infusione per 20 minuti e filtra. L’infuso ha inoltre effetti benefici sulla nostra ghiandola più grande, il fegato, che nella medicina tradizionale è collegato alla vista.
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Mercoledì 4 dicembre 2024 BERGAMOTTO (Citrus × bergamia)
Dai frutti immaturi dell’albero di bergamotto (Citrus x bergamia (Risso) Risso & Poit., Fam. Rutaceae) si ottiene un olio essenziale color verde smeraldo. È un’essenza leggera, solare e frizzante, molto amata in profumeria e aromaterapia: in casa, in inverno, si usa nel diffusore per creare un’atmosfera “estiva”, ricolma di luce e aria, come le giornate limpide di giugno. È ben nota la sua efficacia nelle depressioni e nelle tossicodipendenze. In combinazione con tecniche di concentrazione e rilassamento e della buona tintura di Avena sativa, il bergamotto è un ottimo aiuto per chi cerca di abbandonare il vizio del fumo! Si diluiscono 40 gocce di olio essenziale di bergamotto in 20 ml di olio di mandorle e si versano in un flaconcino roll-on. Si applica più volte al giorno sul polso e sul palmo della mano massaggiando in senso orario. L’olio essenziale viene assorbito attraverso la pelle e fa il suo effetto nella disassuefazione, mentre la parte che evapora aiuta a regolarizzare il sistema nervoso e allenta lo stato di tensione. L’unico avvertimento è di non usare l’olio essenziale di bergamotto sulla pelle se ci si espone alla luce diretta del sole perché è fotosensibilizzante.
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Martedì 3 dicembre 2024 PRUGNOLO (Prunus spinosa L.)
Prunus spinosa è il nome latino dell’arbusto del prugnolo, appartiene alla famiglia delle Rosaceae. Raccogliendo i frutti, drupe tonde e azzurre, prestiamo attenzione alle lunghe spine. Negli Appennini i prugnoli creano siepi inespugnabili, fitte barriere naturali create ai tempi delle transumanze. L’arbusto cresce lentamente e forma un legno resistente, in passato utilizzato per la sua durevolezza. A fine inverno è tra i primi a fiorire, le siepi fiorite, viste da lontano, paiono nuvole bianche nel paesaggio. I fiori hanno proprietà leggermente lassative e diuretiche. L’oleolito dei fiori, un estratto delicato in olio di mandorle, è un buon rimedio per la stitichezza dei bimbi, si massaggia sul pancino in senso orario mattina e sera. Le drupe blu dalla polpa aspra contengono polifenoli, flavonoidi e antociani e sono una risorsa se ami sostenerti in inverno con metodi naturali. Per estrarli prepara lo sciroppo di prugnolo ricostituente e antiossidante. Raccoglie le drupe dopo le prime gelate, metti a macerare per 24 ore in acqua di sorgente fredda, porta ad ebollizione e filtra. Aggiungi zucchero di canna bio (io uso solo il 50% e consumo velocemente la bottiglietta aperta) e spezie a piacere come la vaniglia, la scorza di limone o arancia, cannella o chiodi di garofano. Dopo qualche ora di infusione filtra ancora e imbottiglia lo sciroppo, sterilizza le bottigliette che si mantengono almeno un anno. Assaggialo nelle tisane, diluito con acqua calda e zenzero, versato sopra i budini, le creme e i dolci, ha un sapore pieno, fruttato e genuino.
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Lunedì 2 dicembre 2024 ANGELICA ARCANGELICA (Angelica archangelica L.)
La regina dei boschi si innalza fiera sul fusto purpureo e forma foglie triangolari e grandi fiori ad ombrella. E’ intrisa di oli essenziali, nutre insetti, ama la frescura e l’umidità della montagna. Secondo la leggenda fu portata sulla terra dagli angeli per sconfiggere la peste. Nel medioevo i monaci estraevano la radice profumata nel vino e nella grappa: lo “Chartreuse”, un noto digestivo proveniente proprio da Chartres, e il benefico composto “Spirito di melissa” contengono l’angelica. La pianta nel paesaggio illumina il buio, supera le forze terrestri. Il suo portamento esprime ordine, equilibrio. L’intera pianta ha proprietà carminative, antispastiche, riporta ordine nella zona addominale e pelvica, è vermifuga e immunostimolante. La radice è utile nell’influenza quando colpisce la sfera del capo e della pancia. Le proprietà dell’angelica si assorbono anche attraverso la pelle: si aggiungono 3 cucchiai di tintura madre e 5 gocce di olio essenziale di limone all’acqua del bagno per liberare la mente, rasserenare l’animo e rafforzare le difese naturali.
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Domenica 1 dicembre 2024 Il PUNGITOPO (Ruscus aculeatus L.., Fam. Asparagaceae)
Passeggiando per i boschi di latifoglie a fine novembre, inizio dicembre si notano bene: grandi e folti cespi color verde brillante come delle “isole” nel sottobosco: il rusco o pungitopo è una pianta perenne dai fusti eretti e minuscole foglie squamiformi. I fusti secondari hanno l’aspetto di foglie e si chiamano clatodi. Le rosse bacche formano sfere che si vedono da lontano nel bosco invernale. Sono tossiche! Il pungitopo ama i terreni temperati, calcarei. Un tempo si raccoglievano grandi fasci per fabbricare le scope e mazzi di piante con frutti per decorare le case nell’Avvento. Fai attenzione, la raccolta ad uso decorativo è vietata in molte regioni. La droga in erboristeria è costituita dal rizoma odoroso che contiene ruscogenine, resine e oli eterici, calcio e potassio. Estratto sapientemente, il pungitopo giova alla circolazione venosa degli arti inferiori e lenisce le emorroidi sotto forma di gel o pomata. Il pungitopo, infatti, è un’antica pianta officinale della tradizione mediterranea: Dioscoride, noto farmacista greco, lo menziona come rimedio per la gotta e come diuretico. Nella simbologia alchemica il pungitopo è governato da Marte e Saturno per le segnature di Fuoco e Terra. E’ una pianta ctonica, dove cresce potrebbe nascondersi un ingresso segreto al regno di Ade……
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Testi e foto (se non indicato diversamente): Karin Mecozzi Erborista. Disegni botanici dal web (Wikipedia). Nota: consigliati con l’erborista, il farmacista o il medico fitoterapeuta se vuoi usare le piante descritte a scopo terapeutico.