Categoria: Paesaggio – Landscape

La luce interiore a Santa Lucia

La foto mostra Santa Lucia
Chiesa di S. Maria di Laverino,
alta Valle del Potenza, MC
In questa regione appenninica troviamo rocche, sorgenti, cappelle e frazioni dedicata alla Santa.

Santa Lucia foto Feliciana Menghini

La luce che lei governa è quella che DA DENTRO va verso l’esterno, così come in questo momento dell’anno la luce è riposta nei semi sottoterra, mentre fuori cala l’oscurità.
Con le parole di J. W. v. Goethe:
“Se l’occhio non fosse solare
il sole non potrebbe vedere.”
Con l’augurio che tutti noi possiamo rafforzare la nostra visione interiore, INTERIORE, con fiducia, quando intorno a noi regna la notte,

buona festività di SANTA LUCIA

#respirodellanno

#festivitáevirtú

“Vis medicatrix naturae”

Nel Medioevo si parlava di “Vis medicatrix naturae”, del potere curativo della natura. Ogni pianta, ogni piccola erba è impregnata da una speciale forza vitale. Grazie a questa forza vitale le piante si innalzano, crescono e fioriscono, formano radici, foglie, fiori e frutti, un dono per gli animali e gli esseri umani.

Ai margini delle foreste e dei boschi, nei prati e nei pascoli, lungo i fiumi e i laghi, crescono piante ed erbe medicinali ricche di principi attivi.

Hyssopus officinalis L.

Rivitalizzano l’organismo e sostengono i processi salutogenetici, non solo sotto forma di tisane o estratti da assumere internamente o esternamente. Hanno anche un effetto curativo e ricostituente quando ci soffermiamo in un luogo naturale, lavoriamo all’aperto, passeggiamo.

Un “bagno di erbe selvatiche e piante medicinali” a intervalli regolari aiuta nei momenti di confusione, di sconforto, quando si tratta di riprendersi da una crisi. Sperimentare piante officinali e profumate, alberi, siepi, erbe selvatiche di vario tipo nel loro habitat e immergerci nel paesaggio quando le preoccupazioni e i problemi si raddensano come nuvole di tempesta e connetterci con la natura e gli elementi in uno spirito gioioso, questa è la resilienza verde delle erbe.

Im Mittelalter sprach man von der “Vis medicatrix naturae“, der heilenden Kraft der Natur. Jede Pflanze, jedes Kräutlein ist von einer besonderen Lebenskraft durchdrungen. Dank dieser Lebenskraft richten sich die Pflanzen auf, sie wachsen und gedeihen, bilden Wurzeln, Blätter, Blüten und Früchte als lebensspendende Gabe für Tier und Mensch.

Am Waldrand und im Wald, auf Wiesen, Weiden, an Flüssen und Seen gedeihen Pflanzen und Heilkräuter, die reich an aktiven Inhaltsstoffen sind. Sie beleben deinen Organismus und unterstützen salutogenetische Prozesse, nicht nur in Form von Teedrogen oder Extrakten zum Einnehmen oder Einreiben. Sie wirken auch heilend und stärkend, wenn du dich an einem natürlichen Standort aufhältst, im Freien arbeitest oder spazierengehst.

Ein „Wildkräuter- und Heilpflanzenbad“ in regelmäßigen Abständen hilft in Zeiten der Verwirrung, bei Niedergeschlagenheit und wenn es darum geht, von einer Krise zugesunden. Heil- und Duftpflanzen, Bäume, Hecken, Wildkräuter verschiedenster Art in ihrem Lebensraum zu erleben, ganz in ihren Lebensraum einzutauchen, wenn sich ringsum Sorgen und Mühen türmen wie Gewitterwolken, uns frohen Mutes mit der Natur und den Elementen zu verbinden, das ist grüne Kräuterresilienz.

Persefone e la forza di tornare agli abissi

Ottobre. L’anno si volge lentamente alla notte. Dopo lunghe settimane d’estate, l’arsura nelle infinite giornate di sole, sulle colline e sui prati si deposita un primo sottile strato di nebbia. I campi sono nudi, pronti per la semina invernale, stanche foglie pennate di acacia e tremanti foglie di acero pendono dai rami.

Piccole drupe tonde brillano come per magia dalle siepi. I frutti di prugnolo, rosa canina, biancospino, corniolo sono tutti commestibili, medicinali, la polpa nasce durante l’intessere estivo tra terra, luce e pioggia: il processo di creazione e trasformazione della natura non termina mai e porta pane a sufficienza per tutti noi alla fine dell’estate.

Semi, nocciole e noci sono ora dei bei concentrati, duri come minerali e di varie forme: minuscoli acheni della famiglia delle Lamiaceae, a forma di goccia le nocciole, le noci simili agli emisferi del cervello. Sono il cuore del frutto maturo, l’ultima cosa che la pianta crea alla fine del semestre solare, grassi e oli saziano uomini e animali.

Fuori, la natura si sta quietando, si tingono le chiome degli alberi mentre i contorni del paesaggio perdono nitidezza sotto la pioggia autunnale. Una forza misteriosa appesantisce i semi, le foglie, tutta la pianta, la luce del primo mattino è fioca, i raggi del sole cadono obliqui sulla terra bruna.

Il nostro animo si incupisce, cerchiamo protezione nella casa calda, cercando di dare un senso, un significato alla stagione che viene. Possiamo trovarlo nei miti, nei racconti degli antichi come nell’immagine di Persefone. Dopo migliaia di anni, ancora le parole di Omero ci guidano a una comprensione più profonda del mondo, della natura e dell’anima umana.

Autunno, è dunque giunto il momento che Persefone torni negli oscuri abissi? Persefone, che nella lunga estate gioca con le onde dell’oceano, trasforma le foreste in tappeti verdeggianti, dona alle conchiglie il loro interno, al latte la sua forza e alle piante il loro potere curativo.

Laddove Persefone posa i piedi al suo ritorno dagli inferi, dal suolo spuntano violette profumate e viola scuro. Il corso dell’anno compie una svolta, in primavera la forza della vita riempirà gli esseri sulla terra e scorrerà come sangue caldo nei nostri corpi. Solo in autunno lascerà il mondo visibile, e la materia lascerà posto alla trasformazione invisibile di anima e spirito.

Vorrei lodare questi processi, inchinarmi alla natura e alla saggezza del Creatore. In autunno voglio indossare l’abito del mendicante, del monaco, dell’eremita, concentrarmi sul vero e sull’essenziale. È importante compiere un altro passo nella ruota dell’anno, per tornare alla visione interiore, cristallina, in inverno.

Come un pulito lago di montagna, come una baia tranquilla, come pura acqua di sorgente, chiarezza e calma ci aspettano nel grembo dell’inverno. Il destino, ignoto e benigno, vuole rivelarsi nell’interiorità, qui ci aspettano i misteri di guarigione!

Fiducia! Ogni pianta, ogni erba, solchi autunnali e semi addormentati, tutti noi cerchiamo momenti di lentezza e introspezione in autunno.  Nel trambusto della vita quotidiana seguiamo la via verso le forze cristalline della chiarezza interiore.

L’anno discendente diventa un quieto, arcaico cammino nella notte stellata della terra.

Oktober. Langsam wendet sich das Jahr der Nacht zu. Nach langen Sommerwochen, der Hitze, Trockenheit, den endlosen Sonnentagen, legt sich ein erstes dünnes Nebelkleid auf Hügel und Wiesen. Nackt, bereit für die Winteraussaat die Felder, müde hängen gefiederte Akazienblätter, bebende Ahornblätter an den Zweigen.

Aus den Hecken leuchten wie ein Zauber Beeren und Butten. Die Früchte von Schlehen, Hundsrose, Weißdorn, Kornelkirsche sind allesamt essbar, medizinisch, das Fruchtfleisch entsteht während des sommerlangen Webens von Erde, Licht und Sommerregen: der Schöpfungs- und Verwandlungsprozess in der Natur endet nie, bringt an jedem Sommerende genügend Brot für alle.

Samen, Kerne, Nüsse bilden pflanzliche Konzentrate, mineralisch hart und mannigfaltig geformt: die harten Schließfrüchte der Lippenblütler, tropfenförmige Haselnüsse, Walnüsse wie Gehirnhälften. Sie sind das Innerste der reifen Frucht, das Allerletzte, das die Pflanze am Ende des Sonnenhalbjahrs erschaffen hat. Nährende Fette und Öle verleihen Geschmack und machen uns Menschen und die Tiere satt und gesund.

Die Natur begibt sich nun äußerlich zur Ruhe, Baumkronen leuchten bunt, die Konturen in der Landschaft verschwimmen immer mehr im Herbstregen. Eine geheimnisvolle Kraft lässt Samen, Blatt, die ganze Pflanze schwer werden, das Licht am frühen Morgen wird fahl, schräg fallen Sonnenstrahlen auf die braune Erde.

Ernstgestimmt suchen wir Schutz im warmen Haus, versuchen, das Geschehen der Jahreszeit nach seiner Bedeutung zu ergründen. Dabei mögen wir auf erhellende, uralte Erzählungen und Mythen treffen, zum Beispiel auf die sinnbildliche Geschichte der Persephone. Nach Jahrtausenden erklingen die Worte Homers und schwingen uns ein in ein ganzheitlicheres Verständnis der Welt, der Natur und der menschlichen Seele.

Es ist Zeit für die Jungfrau, in die Tiefe zu gehen? Persephone, die im langen Sommer mit Meereswellen spielt, die Landschaft zum Ergrünen und Blühen bringt, die den Muscheln ihr Inneres, der Milch ihre Kraft und den Pflanzen ihre Heilkraft verleiht? Wo Persephone nach dem langen Winter ihre Schritte setzt bei ihrer Rückkehr aus der Unterwelt, spießen duftende, dunkelviolette Veilchen aus dem Erdboden empor. Ein neuer Jahreslauf setzt ein, Lebenskraft erfüllt aufs Neue Sein und Werden. Wie warmes Blut fließt sie durch unsere Körper – und auch durch Pflanzen und Tiere. Erst im Herbst verlässt sie die sichtbaren Dinge, und aus dem kraftvoll Physischen kann unsichtbar Seelisches und Geistiges entstehen.

Diese Vorgänge möchte ich preisen, mich vor der Natur verbeugen und der Weisheit des Schöpfers. Ich will im Herbst anlegen das Kleid des Bettlers, des Mönchs, des Eremiten, mich auf Wahrhaftes und Essenzielles konzentrieren. Es gilt, einen neuen Weg im Jahresrad zu beschreiten, zurückkehren zu der kristallklaren, inneren Sicht im Winter.

Wie ein sauberer Bergsee, wie eine stille Meeresbucht, wie perlendes Quellwasser warten Klarheit und Ruhe im Winterschoss auf uns. Hilfreiche Schicksalsmächte wollen sich an diesem inneren Brunnen offenbaren, hier kommen uns Mysterien der Heilung entgegen! Vertrau! Jede Pflanze, jedes Kraut, herbstliche Erdfurchen und schlafende Samen, wir legen uns alle zur Ruhe im Herbst, schauen im Trubel des Alltags auf unser Inneres, folgen dem Weg zur ordnenden Kristallkraft.

Das absteigende Jahr wird zum leisen, uralten Gang in die Sternennacht der Erde.

Corsi 2021 al Monastero di Fonte Avellana

Gli incontri al Monastero di Fonte Avellana nella stagione primaverile ed estiva si svolgeranno, come di consueto, in piccoli gruppi, con parti teoriche e pratiche in aula e lezioni, esercizi e meditazioni all’aperto.

**** Il programma è in definizione, per informazioni e preiscrizioni karin.mecozzi@gmail.com ****

22/23 maggio 2021 – “Piante sacre in erboristeria e nel paesaggio. Alberi a Fonte Avellana” con Karin Mecozzi e Giorgio Bortolussi

Osserviamo l’albero come archetipo e come fonte di salute e forza. Corso teorico pratico sul tema degli alberi a Fonte Avellana che nelle sue foreste racchiude grandi, maestosi e vecchi alberi: dal tasso secolare a frassini e faggi, dagli agrifogli a lecci e aceri, poi salici, querce e abeti, ogni pianta con il suo habitat e i suoi “ospiti”, edera, vischio, insetti e animali. Troviamo le specie nei miti, le connessioni planetarie, onorando anche gli abitanti invisibili.

24/28 luglio 2021 – “Verde resilienza. Pratiche di benessere e di lentezza” con Karin Mecozzi e Kerstin Strian

Corso esperienziale sulla resilienza nelle pratiche di salutogenesi, con ritmi tranquilli e rigeneranti, esperienze di erboristeria e di yoga, contemplazione e meditazione nella meravigliosa natura di Fonte Avellana e dintorni.

Pillole di erboristeria e paesaggio: l’albero del pane, il castagno (Castanea sativa L.)

Oggi ti parlo brevemente di un albero deciduo che mi sta particolarmente a cuore. Vorrei offrirti dei cenni, invitarti ad uno sguardo d’insieme: cercalo nei boschi, l’essere maestoso dalle “parole” mormorate a chi ascolta. Approfondisci la botanica dell’albero, con osservazioni tue, come albero longevo offre l’occasione di interessanti scoperte!

Noto come “albero del pane”, il castagno (Castanea sativa L.) è sacro a Giove ed è sua la segnatura predominante, insieme al Sole. Selezionato nel corso dei millenni, fino ad ottenere i grandi frutti che conosciamo oggi, i marroni, ricopriva un ruolo importante nell’economia rurale italiana fino a qualche decennio fa. La farina dei frutti, se ancora la conosci, è buona e salutare!

Spesso, nelle raffigurazioni mitologiche compare l’intero albero, verde e possente, con le foglie dirette verso la luce e la corteccia piena di scanalature e venature. E’ uno degli alberi contenuti nel cosiddetto “calendario celtico”, ha origini preistoriche e il polline fu ritrovato in Anatolia, in Grecia…. I frutti, acheni lisci e scuri, rappresentano nella simbologia dell’araldica le virtù nascoste dell’uomo, come la tenacia, la resistenza, la resilienza come diciamo oggi.

L’albero appartiene alla grande famiglia delle Fagaceae e viene coltivato nei climi miti, nei luoghi ricchi di storie di raccoglitori e boscaioli, falegnami e commercianti. Più raramente, si incontrano specie inselvatichite dai frutti più piccoli, pur sempre gustosi. La corteccia degli esemplari più vecchi, pieni di cavità, è un nascondiglio ideale per scoiattoli e gufi, picchi e lepri. Il castagno è amico degli animali e dell’uomo ed elargisce ogni anno i suoi frutti lucenti, protetti dal pericoloso involucro spinoso. Da novembre in poi, con le castagne e i marroni maturi si ottengono gustose ricette e una farina ricca di proteine e minerali, mentre  le foglie, ricche di tannini, vengono usate in erboristeria nelle tisane, per rafforzare l’apparato respiratorio e nei disordini intestinali. 

Il castagno oggi è minacciato gravemente da malattie insidiose che stanno sterminando castagneti antichissimi in tutta Italia. La raccolta dei marroni è sempre regolamentata, e i fiori, lunghe infiorescenze ad amento profumatissime, attirano le api da lontano.

A Fonte Avellana esiste un piccolo castagneto del 1700, ormai abbandonato, con al centro un esemplare dal possente tronco.

Al corso di settembre (Le piante sacre in erboristeria e nel paesaggio) ci sederemo alla sua ombra per una lezione facendoci ispirare dalle sue forme bizzarre, le foglie come le mezzelune e le infruttescenze verso la maturazione. Grazie, grande Castagno!

Corsi “Le piante sacre in erboristeria e nel paesaggio”

Monastero di Fonte Avellana – corsi di erboristeria e osservazione del paesaggio

Secondo corso sul tema delle piante sacre e del Sacro nelle piante e nel paesaggio: 19-20 settembre 2020

“La piante sacre in erboristeria e nel paesaggio”

a cura di Karin Mecozzi e Giorgio Bortolussi

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“Viriditas”

Viriditas

Ogni elemento naturale possiede una qualità di base, la forza vitale. Ildegarda la chiama con un termine latino intraducibile, “Viriditas”, la vitalità verde, che fa germogliare e sbocciare la vita  nelle piante,  negli animali e negli esseri umani.

Per Ildegarda l’immagine del “verde” è espressione della forza vitale. La si attinge dall’aria che si respira e dagli alimenti naturali, essa anima gli animali come l’uomo e la si ritrova a tutti i gradi della natura.

Ildegarda indica con “Viriditas” tutto ciò che è vivo ed ha energia vitale: la forza della gioventù, la sessualità, la forza di rigenerazione, la freschezza, la creatività e la guarigione.

ph.c.cerioni

Opere di San Ildegarda

Scivias Domini  SCIVO VIAS DOMINI (1141–1151) („Wisse die Wege des Herrn“)

Der „Scivias“ ist das erste theologisch-kosmologische Werk Hildegards. Auf der Grundlage des mittelalterlichen Weltbildes von der untrennbaren Einheit zwischen Universum (Makrokosmos) und Mensch (Mikrokosmos) zeigt Hildegard den heilsgeschichtlichen Weg von der Schöpfung der Welt und des Menschen über die Erlösung durch Christus und seine Kirche bis hin zur Vollendung am Ende der Zeiten auf. In den 26 mächtigen Bildvisionen bildet die Beziehung des Menschen zu Gott das zentrale, immer wieder neu variierte Thema. Am Beginn jedes Abschnittes steht eine „Vision“, ein geschautes Bild, mit ungewöhnlichen Motivkombinationen und einer starker Farbsymbolik. In ihm wird durch sichtbare Formen das Unsichtbare veranschaulicht. Dieses äußerst komplexe Bild bedarf einer Interpretation, die in der „Audition“ gegeben wird. Es ist die Stimme Gottes, die den kosmischen und geistig- religiösen Gehalt des Visionsbildes deutet. Bereits im „Scivias“, ihrem ersten Visionswerk, entwickelte Hildegard von Bingen ihre philosophisch-theologische Glaubenslehre, in der Weltbild und Menschenbild untrennbar mit dem Gottesbild verbunden sind. Diese Gesamtschau sämtlicher Bereiche der Schöpfung findet sich auch in all ihren späteren Schriften.

  • Liber vitae meritorum (1148–1163) („Der Mensch in der Verantwortung“)
  • Liber divinorum operum (1163–1174) („Welt und Mensch“)
  • Liber simplicis medicinae oder Physica (1151–1158)  
  • Liber compositae medicinae oder Causae et curae („Heilkunde“)

Epistulae

  • Scambi epistolari con Wibert di Gembloux
  • Vita di Hildegarda, scritta dai monaci Gottfried e Theoderich.

Per vedere le splendide miniature contenute nell’opera principale, “Scivias” visita   http://www.abtei-st-hildegard.de/?page_id=4721

Musica e poesia: Symphonia armoniae celestium revelationum 77 canti. Ordo virtutum

Misteltoes and miracles

When you drive along in the Marche region, it may happen to you that you slowly loose your sense of reality.. Today it was like a fairytale, one hill rolls upon the next, tall oak trees are dark points in ancient fields, sloes build walls around ruins of castles or chapels. I stop feeling here and now and get to my memories, when I spent several month in England, London and Cornwall. It was there that I started driving and walking to unknown landscapes on my own to discover places, plants and plots of human history. Discovering something about myself too, of course. Well, today I found two trees on a meadow, alone and without leaves but full of mistletoes, Viscum album. I wrote a little story about this particular plant in my “ARS HERBARIA”, which I hope will be translated in English as well.

Keep your eyes open like a child, admire nature, go through your landscapes with faith and heartfulness, mother nature will give you back a miracle.

Piante magiche nel sottobosco

Sabato mattina, vado a vedere a che punto è la natura lungo il fiume, il Potenza, che nasce negli Appennini e scorre lento e limpido verso il mare Adriatico. Prima di San Severino Marche, una lunga strada bianca costeggia la sponda orientale, a est sud est crinali ricoperti di fitta boscaglia. È il sottobosco che mi interessa…

Cammino piano, la strada è bagnata da pochissima pioggia. A destra, l’antico Floosis, a sinistra le magiche piante che cercavo

Due specie di elleboro, Helleborus foetidus e H. viridis susp. bocconei, velenose ranuncolacee, che compaiono nei miti antichi europei e nella farmacopea omeopatica.

Della stessa famiglie un piccolo ranuncolo giallo, tra foglie morte e muschio. E moltissimo Ruscus aculeatus, pungitopo, con i suoi clatodi appuntiti, che non sono le vere foglie. Lo estrarrò in piccole quantità, per un venotonico. Oggi raccolgo due rametti, senza i frutti corallini e li appendo in cantina a seccare, per la scopa delle streghe, non si sa mai che non serva per muovermi lontano, in certe notti……

L’anima, espansione

Percorsi di Mindfulness.

L’anima, espansione. Materia, concentrazione. Trovare un equilibrio tra le due. Non soccombere alla richiesta di “badare solo al sodo”, ascoltare segnali in questo inizio anno che giungono dagli eventi. L’essere è materia, è anima e spirito – nutrire il diaframma, il dialogo tra dentro e fuori, materia e spirito.

Se avverti un richiamo all’espansione, calma interiore, meglio fare meno e sentire di più. Inutile arrancare per tenere i ritmi obbligati se forzati. Sii dolce, non smettere di essere pienamente presente nel quotidiano e parla alla tua anima.

**Sei la benvenuta, ti ascolto, mentre faccio, ti do spazio e mi affido**.

Al Monastero di Fonte Avellana

Le notti sante mi hanno lasciato un dono, tra il Corno del Catria e Fonte Avellana, mentre raccoglievo le acque per “rockwater”, una esperienza intima e indescrivibile. Vi auguro di avere trovato il vostro dono tra i due anni. Questo, il 2020, è appena iniziato, cercate il vostro monte, la vostra sorgente.

Fonte medievale “Le sette cannelle” a San Severino Marche