Daucus carota L.

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Pianta spontanea biennale delle Apiaceae, originaria del bacino mediterraneo. Ha infiorescenze a ombrella composta, foglie pennatosette e radice fittonante di colore chiaro. Al tatto, l’intera pianta è pervasa da un odore aromatico, in particolare i semi, gli acheni, che contengono oli essenziali preziosi per la pelle. “Daucus” viene da “daycos” e “daio” in greco, bruciare, scaldare. Wilhelm Pelikan sottolinea l’azione mercuriale della carota come appartenente alla famiglia delle Apiaceae, le quali “amalgamano” le qualità cosmiche con quelle terrestri.

Droga: foglie, semi, radice

Principi attivi: nei semi flavonoidi e olio volatile; nella radice zuccheri, pectina, carotene, vitamine, minerali, asparagina; nelle foglie porfirine, che stimolano l’attività dell’ipofisi. Le ceneri della pianta contengono notevoil quantità di silice e ferro, inoltre rame, cobalto, arsenico.

Le giovani foglie sono commestibili, hanno un gusto fresco e aromatico se raccolteper tempo e possono essere aggiunte a insalate e zuppe. Aumentano la diuresi e sono carminative. Anche la radice della pianta selvatica è commestibile, è un tonico aromatico e favorisce la digestione. Bollita, è leggermente lassativa.

I semi venivano già consigliati da Dioscuride per le mestruazioni, ridurre ritenzione urinria e stimolare la “virtù genitali” (Chevallier). Sono considerati afrodisiaci, aiuterebbero il concepimento. Dai semi si estrae l’olio essenziale dal profumo caldo e muschiato. Viene aggiunto ai cosmetici estivi, ai prodotti per la pelle secca e per le rughe, è anche un buon cicatrizzante, ad esempio diluito in oleolito di calendula.  L’olio essenziale viene estratto dai semi essicati tramite distillazione in corrente di vapore ed è utilizzato nella fabbricazione di liquori e aromi alimentari.

L’oleolito estratto dalle radici è emolliente e curativo della pelle, è un ottimo olio solare quando si è già abbronzati.

La parte centrale porporina del fiore, viene impiegata dagli artigiani nella miniatura.

 

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fonti: W. Pelikan, A. Chevallier, Actaplantarum.org

 

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