OLEOLITI da pianta fresca

Tratto da “Ars herbaria, piante medicinali nel respiro dell’anno” Editrice Natura e Cultura (a breve la seconda edizione)

Raccogli la pianta officinale prescelta in giorni di ARIA/LUCE o CALORE secondo il calendario biodinamico, rispettando prima di tutto il tempo balsamico della pianta. Taglia finemente la droga fresca, riempi a metà un barattolo di vetro coprendo con olio di oliva extravergine biologico o biodinamico. È importante usare dell’olio di qualità, altrimenti, insieme alla pianta, si estraggono anche i residui di fitofarmaci e pesticidi.

Per ottenere un oleolito più delicato si miscelano olio di oliva e olio di mandorle o di riso o di vinaccioli spremuti a freddo (1:1); per uso cosmetico, per preparare pomate, creme, lozioni, aggiungo sempre dell’olio di jojoba o di avocado, olio di canapa e un cucchiaio di olio di germe di grano. In questo modo l’oleolito risulterà particolarmente fluido e delicato, sarà facile da stendere. Gli oleoliti con oli leggeri nutrono in profondità trasmettendo le proprietà benefiche, di calore e protezione delle piante spremute.

Metti il barattolo in un pentolino d’acqua e scalda a bagnomaria senza chiudere, portando l’olio a 60°C. Rimesta delicatamente con un cucchiaio di legno e lascia raffreddare lentamente nel pentolino d’acqua calda, poi chiudi e riponi in un luogo caldo per quattro settimane, scuotendo ogni giorno per mescolare olio e pianta. Apri il recipiente ogni settimana, la droga deve essere ben coperta dal solvente. Per estrarre meglio, nei primi giorni puoi riscaldare il recipiente facendo attenzione che l’olio questa volta non superi la temperatura di 35°C. Nel caso dell’iperico si espone al sole per tre giorni. Per la maggior parte delle altre piante che si raccolgono in estate, la macerazione NON viene esposta al sole.

Calendula officinalis , capolino intero in infusione oleosa

In alcuni oleoliti da pianta fresca può formarsi un fondo o delle velature. Se le piante non sono state raccolte dopo la pioggia e la preparazione è avvenuta correttamente, un eventuale fondo è dovuto alla decantazione di parti vegetali non filtrate. Secondo la mia esperienza non intacca le proprietà, per escludere ogni rischio puoi ripetere il filtraggio.

Come per le tinture, gli oleoliti “maturano” nel tempo. Prima di usarli aspetta tre mesi. Dopo otto mesi, in genere, un oleolito è perfetto e si sente dal profumo e da come si stende sulla cute. Si conserva in media per due anni nella bottiglia piena.

Impressioni di Fonte Avellana, Calendule. ph. Pamela Natalini