Mese: Ottobre 2018

Impacchi, cataplasmi, bagni

Nella cura della persona malata, non è forse l’impacco uno dei gesti più naturali, antichi e amorevoli?

Per favorire il benessere e rafforzare le difese dell’organismo proprio in questa stagione possiamo avvalerci di una serie di rimedi e applicazioni esterne. Gli impacchi, i cataplasmi e i “cerotti” vengono preparati con sostanze naturali come l’argilla, la ricotta, il limone o la cipolla, oppure con infusi, estratti di erbe e oli essenziali che aiutano a sfiammare, lenire dolori e sostenere una cura interna. Le applicazioni esterne sono poco costose, e non hanno controindicazioni se vengono eseguite con attenzione seguendo le indicazioni riportate.

Hanno effetti sorprendenti anche i bagni completi, i pediluvi, i maniluvi e le spugnature, fatti con infusi, decotti, aceto o bicarbonato.  Nei disturbi cronici debbono essere applicati con regolarità per lunghi periodi.

Nella medicina complementare le applicazioni esterne vengono eseguite o consigliate da persone esperte, e di solito accompagnano la cura interna. Non è difficile imparare a preparare impacchi o bagni in casa, ricordiamo tuttavia che in caso di sintomi acuti, febbre e dolori forti è assolutamente necessario rivolgersi al medico.

Le applicazioni esterne sono indicate per adulti e bambini a partire dagli 8 anni. Con i bambini più piccoli è importante non usare sostanze irritanti, riduciamo l’aggiunta di oli essenziali nelle applicazioni e diminuiamo i tempi delle applicazioni. Particolarmente efficaci sui bambini sono gli impacchi e cataplasmi, i bagni completi, maniluvi e pediluvi.

Le sostanze che consiglio maggiormente nella cura dei più piccoli sono:

  • l’argilla, sostanza mediatrice per eccellenza
  • oleoliti di calendula, camomilla e achillea
  • cipolla per le orecchie
  • cavolo e limoni per i bronchi e la gola
  • infusi di camomilla per le coliche

L’uso regolare di applicazioni esterne ha anche lo scopo di diminuire l’assunzione di farmaci, naturali o di sintesi. In questo modo si sviluppano forze di guarigione rafforzando l’organismo in modo durevole.(…)

Applicare impacchi e cataplasmi è un’arte antica. Molte ricette che usiamo oggi sono il frutto  dall’esperienza di molte generazioni di donne e guaritori. E’ interessantissimo conoscere le sostanze utilizzate nel mondo per i cataplasmi: dal grasso di foca degli Inuit allo strutto di maiale dei popoli nordici, ai balsami aromatici delle civiltà mediterranee e la terra cruda (insieme ai vermi) in Australia. L’intento è sempre lo stesso: apportare delle sostanze benefiche dall’esterno per ristabilire un equilibrio che è venuto a mancare. Il miglioramento avviene grazie all’azione radiante delle qualità (o forze) trasmesse dai componenti del cataplasma che entrano in risonanza con la parte lesa. Parlavo di “arte delle applicazioni” perché capire quali sono le sostanze giuste per un disturbo e saperle stendere nel modo migliore sulla parte dolorante richiede, nella mia esperienza, della pazienza (nello scegliere la sostanza giusta) e sensibilità (per la situazione del malato).

Da “Ars herbaria, piante medicinali nel respiro dell’anno”, Natura e Cultura Editrice, Savona, 2012 (in ristampa: primavera 2019)

 

 

 

 

 

 

 

 

“Elisir di lunga vita”, lo sciroppo di prugnolo

Il prugnolo, detto anche pruno di macchia o prugnolo spinoso (Prunus spinosa L.) è un alberello da siepe europeo della famiglia delle Rosaceae. Dal legno scuro e le lunghe spine acuminate, ha foglioline ovali che compaiono dopo la fioritura. E’ una delle prime piante fiorite del nostro Appennino, da lontano si ammirano le chiome bianche e profumate lungo i bordi dei campi.

I frutti, le drupe, maturano in estate e restano sulla pianta per molto tempo. Si raccolgono dopo i primi freddi, da metà ottobre in poi. Dalle “prugnole” mature e blu scure si estrae un succo denso, aromatico, color rosso scuro. Con l’aggiunta di zucchero di canna diventa un ottimo sciroppo, considerato da secoli un vero elisir di lunga vita. Le prugnole (drupe) contengono sostanze attive, preziose per il nostro organismo: glicosidi flavonici, poco glicoside dell’acido cianidrico, composti della curarina, acido malico, saccarosio, pectina, gomma, vitamina C, tannini. Le drupe dalla polpa aspra sono dunque piene di elementi nutritivi. Per estrarli si prepara uno sciroppo ricostituente. Si raccolgono in autunno, meglio se dopo le prime brinate, si mettono a macerare per 24 ore e si fanno bollire insieme a zucchero e una stecca di vaniglia. Si imbottiglia lo sciroppo bollente e si assume a cucchiaini prima dei pasti o insieme allo yoghurt.

Gli estratti di prugnole sono tonici, stimolanti e ricostituenti, disinfettanti del tratto gastrointestinale e leggermente lassativi. Lo sciroppo è un alimento tonificante adatto a grandi e bambini, contiene solo prugnole selvatiche e zucchero di canna al 50%.

Uso dello sciroppo di prugnole:

  • Puro, a cucchiaini più volte al giorno in periodi di stress e affaticamento, in convalescenza, per sostenere l’assunzione del ferro, in gravidanza e nell’allattamento.
  • Aggiunto allo yogurt o al muesli della colazione per iniziare bene la giornata in inverno.
  • Diluito in acqua fredda o calda con l’aggiunta di succo di limone come bevanda in estate e inverno.
  • Su crepes, budini, gelati, torte cremose, con un sapore unico!

 

Edizione 2018 “Erbe spontanee d’autunno”

Buon ottobre!

Ottobre,

il mese delle ultime mele, erbe e noci. Scaldati in una passeggiata alla mattina presto, quando le ragnatele ricoprono scintillanti i campi o in città il silenzio è maggiore. Onora le fonti, si festeggia S. Orsola, che protegge sorgenti e fontanili, acque e piogge.

*Grazie a Denise Cusack, Herbalists without borders, per il Calendario di Ottobre*, tutte le atttività nel mondo: www.herbalistswithoutborders.weebly.com

Informazioni sulle attività nella sede Appennino Centrale, Italian Chapter HWB: www.karinmecozzi.com